Quintorigo – In cattività
 
 


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  In cattività – альбом 2003-го года. Выпуск этого альбома откладывался почти год: тут наверное, сказались первые разногласия, которые привели впоследствии к выходу де Лео из коллектива... Некоторые песни альбома использованы в фильме «Сила прошлого» («La forza del passato»).

1. Illune (ninna nanna)* – 3.34
2. Neon-Sun* – 3.40
3. Clap Hands* – 4.44
4. Bogliasco* – 1.22
5. U.S.A. e getta – 5.11
6. Мужесtbo и скоросtь* – 0.50
7. Dimentico – 3.13
8. Night and Day – 4.07
9. Deux heures de soleil – deux* – 4.30
10. Raptus (Il Signore Inesistente) – 2.07
11. Rap-tus – 4.14
12. Raptus (La Dimora Inaccessa) – 3.38
13. Darn that Dream – 7.07
14. Illune – 5.41

>>ILLUNE (NINNA NANNA)<<
Dormi, dormi...

– Al buio –
s’accendono pupille
attorno si dilatano
si posano, rimangono
e aspettano

Dormi, dormi...

– Al buio –
sepolte ancora vive
branchie che si affannano
hanno denti di falena
ma nell’ombra
si spengono

– Al buio –
nel vuoto di vertigine
anche l’ovvio è in bilico
la notte ha un occhio solo
appeso in ombra
riflette in ombra
e canta in ombra
finché avrà un’ombra
di sobrietà

No, buio!
Per altri è già mattino
per me è cielo capovolto
il sogno dorme a riva
aspetta l’onda
aspetta l’ombra
e canta l’ombra
e poi nell’ombra
ritornerà



>>NEON-SUN<<
Let my motion limp
Let my ocean in

Soon
no time, no room
hide you
you
you

Let my ocean in
Let my ocean kill

blue
no time, no room
dry blue
loose
you

Fly
to the neon of the sun
blind
will live on
still live on



>>CLAP HANDS<<
no text



>>BOGLIASCO<<
no text



>>U.S.A. E GETTA<<
Non parli mai!
Non ridi mai!
Imparerai
quanto poco rendi alla tua Azienda!

Puntuale mai!
Non senti mai!
Ci costringerai
a ritenere chiusa la faccenda!

Convieni, oppure te ne vai! Decidi!
– E qui come si fa? –
Siamo in società e tu rallenti l’attività!

Equivoco!
Io esco un po’!
Non mi applico!
Equivoco!

– E’ una cosa orrenda! –

La clausola!
La proroga!
La validità!
Non hai letto bene l’Etichetta!

Target!
Budget!
Marketing! Management!
Voce nel bilancio che difetta!

Convieni, oppure te ne vai! Decidi!
– E qui come si fa? –
Siamo in società e tu rallenti l’attività!

Equivoco!
Io esco un po’!
Non mi applico!
Equivoco!

– E’ una cosa orrenda! –

Target!
Budget!
Responsabilità!
L’Azienda non...

– ..E’ che non... è passivo
– ..Perdiamo di vista l’obbiettivo!
– Lasciamolo in “stand by”!
– ..Facciamo un “briefing”!
Break event!

C’è-c’è
..c’è un Equivoco
Io esco un po’!
Mi pettino!
New York! New York!
The men at the work!
E’ Rock and Roll!
Equivoco!

– E’ una cosa orrenda! –



>>МУЖЕСTBO И СКОРОСТЬ<<
без текста



>>DIMENTICO<<
Dimentico
lo so.
Lo so, ma non ricordo
dimentico.

Dimentico
il cuore è recidivo
e il reato
lo so, ma non ricordo
dimentico.

Dimentico
il cuore
è recidivo
e il reato
è la colpa.



>>NIGHT AND DAY<<
no text



>>DEUX HEURES DE SOLEIL – DEUX
Parole
che confondono
insidie
meschine
strategie

Luci al neon
che guardano
immobili

Fitti boschi, praterie
bruschi muri, raffinerie
arti inerti, statici
come rifiuti tossici

What’s the weather like today?
On nous donne DEUX HEURES DE SOLEIL!

What’s the weather like today?
On nous donne DEUX HEURES DE SOLEIL!

Parole
che non tollero
legale
civile
economia

Luci al neon
osservano
immobili

Mari aperti, senza fine
irti muri di confine

What’s the weather like today?
On nous donne DEUX HEURES DE SOLEIL!

What’s the weather like today?
On nous donne DEUX HEURES DE SOLEIL!



>>RAPTUS (IL SIGNORE INESISTENTE)<<
La cosa singolare, legata ai luridi muri, umidi, rifonfi di tempo e di condomini, di questo anonimo grigio edificio appena fuori centro, non è forse per le diverse riedificazioni perse nei secoli e secoli a memoria di storia - quanto, al fatto strano e alquanto astratto che, qui da sempre, almeno da quando la nonna era ancora vivente e residente al pianterreno, nonché dell’intero bene immobiliare, ebbene –
all’ultima finestra, in cima a destra, vicino al cielo,
abita un “Signore Inesistente”.

Come amministratrice, da molti anni ormai, non ho motivo di lamentarmi mai di lui, per cui convivo con il selenzio suo, apparente ma vivo. Nessono, né la sottoscritta, né tantomeno qualcuno dei poveri condomini increduli, l’ha visto mai, ciononostante è mal visto, ma dal mio modesto punto di vista, ammesso sempre che lui esista, resta un “Inquilino Esemplare”; non sporca le scale, non produce rumori, non disturba la quiete condominiale e, particolare che potrà sembrare banale, paga.

In anticipo e, di solito, acclusa in busta chiusa, usa, come un “vero” signore dalle buone maniere, accompagnare alle spese del mese due righe di scuse; riguardo la sua “assenza” reclusa, dice che non può spiegare perché non si espone al mondo reale, ma si dispiace di avere messo tutti quanti in croce, sa bene che sapere che non c’è, agli inquilini non da pace.



>>RAP-TUS<<
La nostra vicenda, potrebbe avere inizio proprio nel fervore, nel pandemonio di questa ennesima riunione del condominio; poche parole sul piano di ristrutturazione dell’androne, sulle infiltrazioni sul balcone ed ecco che, poco dopo, gradualmente, poco a poco, la conversazione cambia tono, devia il tiro, svia l’obbiettivo, l’ordine del giorno, s’addentra in territori altri, mistici, s’inerpica, risale il pendio ripido dell’Io e ancora su, piu' in alto, in immaginifici spazi cosmici ai limiti ostici della ragione senza appigli... insomma, fin dentro l’appartamento del nostro Esimio “Assente”, il Signore Inesistente.

Al solito, la questione perde quota, prende fuoco, si fa incandescente e, come un meteorite, precipita nel vuoto, nella voragine interiore del nostro Ignoto.

Oggi, il professore qui di fronte a me seduto, è insolitamente taciturno; non partecipa alla riunione, resta curvo, come morto, come in corto circuito, assorto, piuttosto, ad ammirare l’universo negli interstizi tra le mattonelle davanti a sè...

– Come sarebbe a dire “non esiste”?
– Che significa “non esiste”?
– E’ inammessibile che un coinquilino non intervenga mai alle riunioni!
– Non esiste? Se non esiste non lavora e se non lavora è un deliquente!
– Non c’è nessuno lì dentro!
– Peggio! Li' c’è “Nessuno”!
– Ma come “Nessuno”?!
– L’altra notte l’ho visto che... (C’è sempre qualcuno che la spara grossa.)
– E’ uno spirito!
– E’ il Demonio!
– La sua solitudine, il suo “non essere”, è una forma di narcisismo che indispone e offende tutti i condo...

RAP-TUS!

Il professore inspiegabilmente emette un grido. Disumano. Inatteso e, come indemoniato, ride; gli occhi roteano all’indietro a nascondere l’iride, che si rivolta nelle orbite come cercasse qualcosa dentro di sè, ma è fuori di sè e, senza senno, si alza deciso nel silenzio improvviso dell’imprevisto. Si ricompone, diviene serio ma con un’ombra in viso. E mentre tutti gli inquilini tacciono impietriti, sradica dal muro un estintore, esce dal salone adibito alla riunione... senza fiatare, ascoltiamo i passi allontanarsi, rimbombare nella tromba delle scale, prima rampa, poi seconda, mi pare...



>>RAPTUS (LA DIMORA INACCESSA)<<
– Chi sei?! – L’interrogativo echeggia in ogni corridoio, in ogni angolo del condominio e ci fa trasalire, rinvenire, bisogna intervenire!
– Voglio sapere chi sei?! – Vaneggia sconvolto il professore. E’ una tragedia. Si teme il peggio.
E solo adesso, il gregge disordinato degli inquilini, scheggia, si precipita sugli scalini.
Mai in tutti questi anni è avvenuto un episodio tanto sconveniente e inopportuno.
Mai nessuno aveva avuto un simile comportamento scellerato.
Mai nessuno aveva osato importunare il Signore di quell’appartamento, io non me la sento, continuerò il racconto ma lassù non vengo.
– E mentre salgono –
Al tumulto si aggiungono profondi tonfi di grancassa, provengono dall’alto; all’altimo piano, il professore tenta di scassinare con l’estintore la porta del Signore Inesistente e profanare irrimediabilmente la dimora, finora inaccessa, forse, anche dal residente stesso.

E’ un attimo. Forse ancora possono fermare il professore.
E’ un attimo. Un intervallo infinitissimo, ma in quell’attimo forse esitano un poco.
E’ un attimo, un sogno tanto atteso.
E’ un attimo, un intervallo immenso. Di fatto, pensano, è lui a commettere il misfatto.
Tante domande in un solo istante...e come affrontare la vita restante senza il dubbio di quella presenza, senza quella dimensione a sù stante, che rende si l’anima pesante, ma che riverbera l’immaginazione..?
E’ un attimo, ma in quell’attimo il professore sfonda le distanze.

Ed eccoci negli immaginifici spazi cosmici ai limiti ostici della ragione senza appigli, insomma dentro l’appartamento del Signore Inesistente.

Ora, la porta e' aperta.
No, non c’è nessuno. O comunque Nessuno non c’è. Non è questo il punto.
La scoperta, ancor prima dello sconcerto, suscita un piccolo disagio reciproco.
D’istinto si sentono violati nell’intimo... alcuni pensano “scusate il disordine”...
Ognuno di loro giura, di riconoscere le proprie mura, lì,
rivede casa sua.

>>DARN THAT DREAM<<
no text

>>ILLUNE<<
no text

 
 
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